Milano. Sempre più in alto.
Da poco siamo stati a Milano, durante l’anno ci capita spesso di spostarci nel capoluogo lombardo per appuntamenti, riunioni e corsi di aggiornamenti, ma questa volta avendo più tempo a disposizione, abbiamo notato che il mercato immobiliare è in continuo fermento, molte gru sono in azione e nuovi grattacieli sono in arrivo. La Torre UnipolSai contribuirà a modificare ancora lo skyline del quartiere di Porta Nuova che già può contare sul grattacielo più alto d’Italia: la Torre Unicredit. I lavori per la Torre UnipolSai sono già iniziati e dovrebbero concludersi entro il 2020, sarà un nuovo punto di riferimento non tanto per l’altezza (124 metri e 21 piani), quanto per il disegno e per la concezione ecosostenibile.
Non molto distante c’è già il progetto per un altro nuovo grattacielo, al posto della Torre ex Inps ormai in disuso dal 2012, sorgerà un grattacielo di 130 metri e 26 piani. La nuova torre, ecologica ed autonoma, avvolta nel vetro, è la seconda fase del progetto di sviluppo dell’area di Porta Nuova seguito dalla Coima Sgr che nel 2014 ha rilevato l’intera area per 75 milioni di euro e opera ora per conto del fondo sovrano di Abu Dhabi (Adia).
Milano non sta mai ferma dal quartiere Porta Nuova alla nuovissima CityLife.
Nel nuovo quartiere dove una volta c’era la Fiera Campionaria ci sono già due grattacieli, la Torre Allianz e la Torre Generali, ma presto svetterà verso il cielo anche la terza torre prevista, la Torre PwC, 175 metri per 34 piani: il cantiere è già in fase avanzata, la terza torre è posizionata tra le altre due. Le Tre Torri sono già un altro dei simboli della nuova Milano che punta sempre più in alto. In altre zone di Milano sono in arrivo quasi certamente nuovi grattacieli, dato che lo sviluppo verticale piace all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Sala perché permette di occupare poco suolo con il cemento e di aumentare il verde fruibile dai cittadini, oltre ad una riqualificazione immobiliare e sociale dell’intera area urbana.
Questi dati sottolineano che anche in Italia le cose possono cambiare se tutti ci mettessimo a remare verso una sola direzione, Milano in meno di dieci anni è davvero cambiata e se ci si confronta con i propri cittadini si percepisce che non cambierebbero la loro città con nessun altra, non hanno il desiderio di emigrare verso altri luoghi. L’amministrazione meno burocratica e più indulgente attira nuovi investitori che concentrano le loro forze insieme alle imprese locali per sviluppare case, negozi, uffici e di conseguenza si genera lavoro (per giovani e non) e movimento economico, e il tutto si tramuta in un benessere generale che rende più felici i cittadini. Oggi Milano è un punto di riferimento al livello mondiale dal turismo alla moda, dalla finanza all’immobiliare e dai grandi eventi fino agli investimenti commerciali.
Noi ci auguriamo che Milano serva da esempio per tutte le altre città italiane, e che soprattutto la nostra Torino imbocchi una strada definitiva verso la consacrazione che le spetta, sicuramente sono le piccole azioni quotidiane che avviano un vero cambiamento che deve partire da noi cittadini passando per imprese e finendo con l’amministrazione.